Il Palazzo della Fraternita dei Laici: un tesoro nel cuore di Arezzo
Nel cuore di Piazza Grande il Palazzo della Fraternita dei Laici si distingue come uno dei simboli storici più affascinanti di Arezzo. Situato accanto alle Logge Vasariane, fu costruito a partire dal 1375 e completato nel Cinquecento su progetto di Giorgio Vasari. L’edificio è un raro esempio di architettura che fonde armoniosamente elementi gotici e rinascimentali. La sua facciata è impreziosita da opere d’arte e da un’imponente loggetta campanaria sormontata da uno straordinario orologio astronomico.
Nel corso dei secoli, il palazzo ha assolto a funzioni civili, religiose e culturali: sede della Fraternita, luogo di accoglienza e poi tribunale cittadino. Dal 2010 ospita un museo che raccoglie opere pittoriche, scultoree e documenti preziosi legati alla storia della città. Visitare questo edificio significa immergersi in una testimonianza viva del passato aretino, tra arte, devozione e impegno civile.
Una sede storica nel cuore di Piazza Grande
Il Palazzo della Fraternita dei Laici si affaccia su uno degli scorci più suggestivi di Arezzo: la parte alta di Piazza Grande, accanto alle Logge Vasariane e all’abside della Pieve di Santa Maria. La sua posizione non è casuale, ma simbolica: rappresenta il ruolo centrale che la Fraternita ha avuto nella vita cittadina fin dal Medioevo.
L’edificio è il risultato di un lungo processo architettonico che attraversa i secoli: la base gotica fu realizzata tra il 1375 e il 1377, mentre il coronamento rinascimentale e la vela campanaria con l’orologio astronomico furono aggiunti nel XVI secolo sotto la direzione di Giorgio Vasari. Ogni elemento architettonico racconta un pezzo di storia: la loggetta del 1460, le sculture sulla facciata, le finestre strombate e l’imponente portale sono tracce visibili di un’identità civica e artistica che ancora oggi affascina chi passeggia nel centro storico di Arezzo.
Dalla misericordia all’arte: l’eredità della Fraternita
La Fraternita dei Laici nasce nel XIII secolo come confraternita cittadina con finalità assistenziali: aiutare poveri, malati e pellegrini. Ufficializzata nel 1262 con uno statuto emanato dal vescovo Guglielmino degli Ubertini, divenne presto una delle istituzioni più influenti di Arezzo, raccogliendo lasciti e donazioni da parte di nobili, mercanti e artigiani. Oltre alla gestione di ospedali e luoghi di accoglienza, la Fraternita ha investito nella cultura e nell’arte, commissionando opere di pregio e contribuendo allo sviluppo architettonico della città.
Emblema di questo impegno è proprio il palazzo che porta il suo nome: sede storica dell’istituzione, oggi ospita il suo ricco archivio, un museo con opere straordinarie e la Casa della Musica. La Fraternita, pur rimanendo un’istituzione laica, ha sempre mantenuto un forte legame spirituale, affidandosi alla protezione della Madonna della Misericordia, figura ricorrente nelle opere d’arte che adornano il palazzo e ne raccontano la missione
5 opere da non perdere nel Palazzo della Fraternita dei Laici
Il Palazzo della Fraternita dei Laici non è solo uno scrigno architettonico nel cuore di Arezzo, ma anche un museo che custodisce alcuni dei capolavori più significativi della storia artistica e culturale della città. Tra pittura, scultura e ingegneria meccanica, le opere esposte raccontano secoli di devozione, mecenatismo e ingegno, legati a doppio filo alla Fraternita e ai suoi benefattori. Visitare questo luogo significa intraprendere un viaggio tra arte sacra e scienza rinascimentale, tra la potenza espressiva di Parri di Spinello e la maestria tecnica dell’orologio astronomico del Vasari.
Le cinque opere che abbiamo selezionato rappresentano il cuore pulsante del percorso museale: testimonianze vive di un passato che continua a dialogare con il presente. Dalla pittura quattrocentesca alla scultura monumentale, passando per rarità meccaniche e disegni preparatori, ogni pezzo racconta un frammento prezioso della storia di Arezzo e della sua istituzione laica più antica.
La Madonna della Misericordia di Parri di Spinello
Uno dei capolavori più rappresentativi conservati all’interno del Palazzo della Fraternita dei Laici è la Madonna della Misericordia con i santi Donato e Gregorio, realizzata nel 1448 da Parri di Spinello, figlio del celebre Spinello Aretino. Il grande affresco si trova nella sala dell’Udienza, uno degli ambienti più scenografici del palazzo. Al centro della composizione, la Vergine si erge in posizione frontale, con le braccia aperte e il manto disteso, a protezione dei fedeli raccolti sotto di lei: tra questi si riconoscono personaggi influenti dell’epoca, benefattori e rappresentanti della Fraternita.
L’opera, carica di forza simbolica, testimonia la profonda devozione mariana dell’istituzione, che si identificava nella figura della Madonna come guida e protettrice. Con uno stile vigoroso e colori intensi, Parri di Spinello riesce a fondere solennità e spiritualità, lasciando un segno indelebile nella memoria visiva del visitatore. Un’opera davvero da ammirare e contemplare.
Il gruppo scultoreo di Bernardo Rossellino
Sulla facciata del Palazzo della Fraternita dei Laici, tra le finestre gotiche e sotto la vela campanaria, si trova un’opera scultorea di grande rilievo: la Madonna della Misericordia con i santi Lorentino e Pergentino, realizzata nel 1434 da Bernardo Rossellino. La scultura in pietra rappresenta la Vergine in posizione centrale, con il manto aperto a protezione dei due santi aretini, simbolo della devozione cittadina.
L’opera, collocata in alto sopra il portale, è espressione di uno stile sobrio e raffinato, tipico del primo Rinascimento, e fu affiancata successivamente dalle statue di San Donato e San Gregorio, sempre dello stesso autore. Questo gruppo scultoreo testimonia l’importanza della Fraternita nel promuovere opere d’arte pubbliche come segno visibile della propria missione religiosa e civile. La Madonna, con il suo gesto protettivo, si staglia sulla piazza come emblema di fede, accoglienza e cura verso la comunità, restando ancora oggi uno dei simboli di Arezzo.
L’Orologio astronomico del Vasari e Felice da Fossato
Uno dei gioielli più affascinanti del Palazzo della Fraternita dei Laici è lo straordinario orologio astronomico realizzato nel 1552 dal maestro orologiaio Felice di Salvatore da Fossato e incastonato nella vela campanaria progettata da Giorgio Vasari. Unico nel suo genere in Italia, l’orologio non solo segna le ore, ma mostra anche informazioni astronomiche complesse, come la posizione del Sole, della Luna e la scansione del calendario lunare secondo la concezione tolemaica.
Il meccanismo, azionato manualmente attraverso un sistema di pesi e contrappesi, governa un ciclo di tre campane che suonano ore e quarti. Restaurato più volte, l’ultima nel 2002, è oggi perfettamente funzionante. L’orologio rappresenta la fusione tra arte, scienza e fede: un’opera ingegneristica che riflette l’ambizione della Fraternita di coniugare bellezza e utilità pubblica, affermando la propria identità laica ma profondamente integrata nel tessuto culturale e spirituale della città.
San Rocco davanti al Palazzo della Fraternita di Bartolomeo della Gatta
Tra le opere più suggestive conservate nel museo del Palazzo della Fraternita dei Laici spicca il dipinto San Rocco davanti al Palazzo della Fraternita, realizzato nel 1479 da Bartolomeo della Gatta, pittore e architetto di spicco nel panorama artistico del Rinascimento toscano. L’opera fu commissionata come ex voto dopo la fine della peste del 1477, un evento tragico che segnò profondamente la città.
La scena raffigura il santo pellegrino, protettore contro le epidemie, ritratto proprio davanti alla sede della Fraternita, a sottolineare il ruolo fondamentale dell’istituzione nel soccorso ai malati. Il dipinto, ricco di dettagli architettonici e simbolici, è una testimonianza della profonda integrazione tra arte e vita cittadina, spiritualità e impegno sociale. Conservato nella grande sala centrale del museo, San Rocco non è solo un’opera d’arte, ma un documento visivo della memoria collettiva di Arezzo e della resilienza della sua comunità.
La Collezione Bartolini e il disegno di Vasari
Tra i tesori custoditi all’interno del Palazzo della Fraternita dei Laici spicca la straordinaria Collezione Bartolini, composta da circa 6000 opere donate alla Fraternita dallo scultore aretino Ranieri Bartolini (1794-1856). La raccolta include dipinti, sculture e un’importante selezione di disegni neoclassici, esposti a rotazione nelle sale museali. Tra i pezzi più rilevanti figura un raro studio preparatorio di Giorgio Vasari per l’affresco dell’Allegoria della Hilaritas, realizzato nel 1542 per il Palazzo della Cancelleria a Roma.
Questo disegno, ritrovato durante recenti lavori di catalogazione, rappresenta un documento prezioso per comprendere il processo creativo dell’artista e la sua capacità di unire rigore tecnico e invenzione allegorica. La Collezione Bartolini testimonia l’amore per l’arte e il collezionismo ottocentesco, arricchendo il percorso museale con opere di grande valore storico ed estetico, che raccontano la continuità della cultura artistica aretina dal Rinascimento all’età moderna.
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